ZapaToro! Visto, Cairo? Segui Juric e andrai lontano (finalmente)

ZapaToro! Stamane, il titolo sulla prima pagina di Tuttosport non sarebbe potuto essere più efficace e più azzeccato.

Il pareggio in rimonta con la Roma, le tre punte schierate da Juric dopo la rete di Lukaku, la grintosa reazione che ha preceduto lo splendido primo centro di Zapata, un gol alla Pulici: tutto ciò che ha esaltato i tifosi dimostra una cosa sola. Alla buon’ora, compiuto il diciottesimo anno della sua gestione, Cairo ha capito come, investendo in modo cospicuo, firmando finalmente un mercato in linea con le richieste dell’allenatore e degno delle aspettative dei tifosi, stia nascendo una squadra che può arrivare lontano. C’erano una volta gli acquisti in extremis, sempre onerosi, raramente proficui, sovente inadatti all’impianto di gioco, raffazzonati alla bell’è meglio negli ultimi o, addirittura, nell’ultimo giorno di contrattazioni. Quest’anno no.

La musica è cambiata

Quest’anno la musica è cambiata e non è un caso che, dopo il Milan, il Toro sia stata la squadra a spendere di più e a spendere bene, resistendo anche alle lusinghe per Ricci e Schuurs. Intanto, Buongiorno, con il suo no all’Atalanta, non soltanto ha fatto impazzire la sua gente che stravede per chi, concretamente, è attaccato alla maglia, ma, soprattutto, ha dimostrato di credere in un Toro competitivo, ambizioso, un Toro vero. Quello atteso per molti, troppi anni da una tifoseria che sembrava condannata al piccolo-medio cabotaggio di centro classifica. L’1-1 con la Roma dopo due vittorie di fila, parla chiaro: i granata possono davvero puntare in alto. Lazio, Verona e derby sono tre partite fatte apposta per averne conferma.

Zapata, primo gol con la maglia del Torino: vale il pareggio con la Roma

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Zapata, primo gol con la maglia del Torino: vale il pareggio con la Roma

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